//creo la funzione function alt_immagini($html, $id) { return str_replace('alt=""','alt="'.get_the_title($id).'"',$html); } add_filter('image_send_to_editor', 'alt_immagini', 10, 2); //10 è il parametro $priority predefinito //2 è il $accepted_args cioè il numero di parametri assegnati alla funzione function auto_alt_immagini($attributes, $attachment){ if ( !isset( $attributes['alt'] ) || '' === $attributes['alt'] ) { $attributes['alt']=get_the_title($attachment->ID); } return $attributes; } add_filter('wp_get_attachment_image_attributes', 'auto_alt_immagini', 10, 2); Bublik ‘attacca’ il doppio: “Non è vero tennis”. Poi cita Vavassori – lasernews

Bublik ‘attacca’ il doppio: “Non è vero tennis”. Poi cita Vavassori

Bublik attacca il doppio Non e vero tennis Poi cita Vavassori
Bublik attacca il doppio Non e vero tennis Poi cita Vavassori

(Adnkronos) –
Aleksandr Bublik 'contro' il doppio. Il tennista kazako, prossimo avversario di Jannik Sinner agli Us Open 2025, ha parlato oggi, martedì 1 settembre, a poche ore dal match contro il numero uno azzurro, valido per gli ottavi di finale dello Slam americano, l'ultimo della stagione. Bublik si è lasciato andare a un vero e proprio 'attacco' al doppio, disciplina in cui l'Italia eccelle grazie a Sara Errani e Andrea Vavassori, vincitori, per il secondo anno consecutivo, proprio a New York nel torneo di doppio misto. "Il doppio è noioso, non è vero tennis. È per chi non sa giocare in singolare: giocano in doppio e poi passano al padel o al pickleball", ha detto Bublik a Bounces, "ho raggiunto la finale di uno Slam in doppio, e quindi? Non so nemmeno dove sia quel trofeo, è inutile. È come essere un campione di padel. Mi piace giocare per allenarmi, per le risposte o semplicemente per divertirmi con qualcuno che mi piace. Ma prenderlo come una competizione seria? A parte i soldi, se qualcuno ha bisogno di soldi extra, non ne vedo il senso. Per me vincere il Challenger di Torino è più importante di una finale di doppio al Roland Garros. Semplicemente perché è più difficile da ottenere". Per spiegare meglio il suo pensiero, Bublik ha preso ad esempio proprio Andrea Vavassori, diventato negli anni vero e proprio specialista nel doppio: "Vavassori, per fare un esempio, è un bravo ragazzo, gli auguro tutto il successo possibile. È arrivato vicino alla top 100 nel singolare e ha capito che non poteva andare oltre, è passato al doppio e ha vinto uno o due Slam", ha detto il numero 24 del mondo, "così va bene. O anche Thompson, se domani smettesse di giocare in singolare, lo capirei".  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *