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Caldo, Rebuzzi: “Può uccidere, impedire lavoro all’aperto nella morsa dell’afa”

Caldo Rebuzzi Puo uccidere impedire lavoro allaperto nella morsa dellafa
Caldo Rebuzzi Puo uccidere impedire lavoro allaperto nella morsa dellafa

(Adnkronos) – Il "caldo può uccidere, bene hanno fatto alcune Regioni per arginare l'emergenza, studiando dei provvedimenti per impedire di lavorare all'aperto nelle ore più calde. Gli operai nei cantieri con queste temperature estreme si disidratano e sono soggetti a colpi di calore. Nella morsa dell'afa si perdono sali minerali e dal punto di vista cardiovascolare tutto questo può causare aritmie gravi". Così all'Adnkronos Salute Antonio Rebuzzi, docente di Cardiologia all'Università Cattolica di Roma. "Soprattutto per coloro che soffrono di ipertensione o scompenso cardiaco – spiega Rebuzzi – e per questo motivo assumono farmaci per il cuore e la pressione, la disidratazione e l'abbassamento improvviso e significativo della pressione possono causare aritmie gravi. Questi pazienti possono perdere i sensi, cadere e sbattere la testa a causa del troppo caldo. Da qui la raccomandazione di evitare di uscire nelle ore centrali della giornata, dalle 11 alle 18, e di bere molta acqua".  Devono fare "molta attenzione anche le persone che assumono betabloccanti (per cardiopatia ischemica) o gli Ace-inibitori", una classe di farmaci ampiamente usati per trattare l'ipertensione, l'insufficienza cardiaca, e alcune malattie renali, "e da tutti coloro che hanno avuto un infarto", perché "parliamo di terapie che abbassano la pressione. Quindi se questi pazienti si espongono al sole e alle alte temperature la vasodilatazione abbassa ancora di più la pressione". E se la pressione arteriosa tende a scendere nelle persone anziane e cardiopatiche va rivista e ridotta la quantità di farmaci, ovviamente sempre dietro controllo medico" conclude. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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